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Informazioni generali - Le ali e i loro colori

Polyommatus bellargus - ginandromorfismo a
mosaico.
Iphiclides podalirius - femmina.

Papilio machaon - squame.
Papilio machaon - squame.

Parnassius apollo - squame.
Parnassius apollo - squame.

Morpho sp. - squame, fenomeni di interferenza della
luce.
Morpho sp. - squame, fenomeni di interferenza della luce.

 


Nei lepidotteri le ali raggiungono uno sviluppo e un’importanza tale da avere pochi raffronti nel pur variegato mondo degli insetti. Sono primariamente strutture atte al volo, ma hanno via via assunto anche funzioni di difesa, di camuffamento, di comunicazione intra e inter-specifica.

Le ali dei lepidotteri, di forma grosso modo triangolare, sono costituite da una doppia membrana flessibile, sorretta da una rete di strutture tubolari di sostegno:
le nervature o venulazioni.

Le superfici esterne della doppia membrana sono rivestite da squame o, in alcuni lepidotteri primitivi, da esili processi spiniformi chiamati microtrichi.
Le squame non sono altro che setole (macrotrichi) profondamente modificate, avendo acquisito forma laminare e depressa; inoltre, sono munite di un esile e breve peduncolo con il quale si àncorano in fossette della membrana alare.

Possono avere foggia differente da specie a specie o, nello stesso individuo, secondo la funzione primaria che esse svolgono.

Le squame ricoprono le ali come le tegole un tetto, a volte in duplice strato.

Non solo:
rivestono anche, insieme alle setole, tutto il corpo dei lepidotteri.

I magnifici colori delle ali delle farfalle dipendono o dai pigmenti presenti nelle squame (colori chimici) o da fenomeni ottici che avvengono sulla loro superficie (colori fisici).

I colori chimici sono i più diffusi tra le farfalle. I pigmenti colorati possono essere il risultato di processi di sintesi metabolica dell’insetto stesso, o venire ingeriti come tali con il nutrimento durante la fase larvale.

I più comuni sono:
• le melanine, che determinano il nero e i diversi toni di grigio;
• i flavoni, i carotenoidi e le antocianine, tutti di origine vegetale, responsabili delle colorazioni rosse, gialle e brune;
• le pterine che sottostanno al bianco e al giallo delle pieridi;
• le clorofille,anch’esse di origine vegetale, che determinano i verdi nei lepidotteri adulti e, soprattutto, nelle larve.

Tutti questi pigmenti possono combinarsi tra loro in varia misura e collaborano, con i colori di origine fisica, a dare i variopinti cromatismi delle ali delle farfalle.

I colori fisici sono responsabili delle iridescenze e dei riflessi metallici.

Dipendono essenzialmente dalla microscultura della superficie di particolari squame incolori che rende possibili fenomeni di interferenza della luce.

Infatti, se osservata al microscopio a scansione, una di tali squame mostra la superficie percorsa da creste longitudinali parallele, ognuna, a sua volta, recante numerose scanalature o solchi orizzontali.

Il fascio luminoso che colpisce queste particolari squame è soggetto a riflessione, ad opera delle lamine parallele, e diffrazione, causata dai solchi sulle lamine.

Il risultato, ai nostri occhi, è strabiliante: nelle celebri farfalle Morpho del Sudamerica i meravigliosi colori cangianti nei toni del blu e dell’azzurro sono originati dall’interferenza per riflessione della luce su queste sottilissime creste.