Continuità Didattica: Respinto il Ricorso dei Sindacati |
Confermate le misure per garantire la continuità didattica agli alunni con disabilità grazie alla possibilità, su richiesta dei famigliari, di confermare i docenti a tempo determinato su posto di sostegno per l'anno scolastico 2025/2026. Ventennale proposta AICE, fatta propria dalla FISH e recepita dal Ministro Giuseppe Valditara con il Decreto Ministeriale 32/25. Respinto, con Ordinanza 02912/2025, dal TAR Lazio l’istanza cautelare promossa dalle organizzazioni sindacali FLC CGIL e Gilda-UNAMS avanzata con mero spirito corporativo ed incomprensibilmente legata ai principi d'emancipazione sociale, per tutti, che dovrebbe caratterizzare anche i sindacati. La FISH si era costituita in giudizio. La continuità didattica anche degli insegnanti di sostegno è sempre stata proposta e battaglia AICE e la centralità dell'alunno con disabilità, a fronte di uno strumentale balletto degli insegnanti di sostegno finalizzato ad usare la cattedra di sostegno per conseguire, dopo 5 anni, cattedra ordinaria, deve finire. Da sempre sostenuta da AICE, si attende la presentazione di una proposta di legge per l'istituzione di specifica cattedra per il sostegno, unica soluzione per dare continuità e professionalità didattica all'alunno con disabilità.
Articolo precedente FISH esprime profonda contrarietà all’impugnazione da parte di Flc Cgil e Gilda Unams del decreto ministeriale che introduce la possibilità di confermare il docente di sostegno sul medesimo alunno con disabilità, su richiesta della famiglia e con il parere positivo del dirigente scolastico, sentito il Gruppo di Lavoro Operativo.
FISH esprime profonda contrarietà all’impugnazione da parte di Flc Cgil e Gilda Unams del decreto ministeriale che introduce la possibilità di confermare il docente di sostegno sul medesimo alunno con disabilità, su richiesta della famiglia e con il parere positivo del dirigente scolastico, sentito il Gruppo di Lavoro Operativo. Le posizioni espresse dai due sindacati sono miopi rispetto ai reali bisogni degli alunni con disabilità e delle famiglie, nonché parziali e fuorvianti nel richiamo a principi costituzionali e normativi. La conferma del docente specializzato sul medesimo posto rappresenta un passo concreto verso il rispetto del principio della continuità didattica, elemento fondamentale nel percorso educativo e relazionale degli alunni con disabilità. Parlare, come fanno i sindacati, di lesione del diritto all’accesso al lavoro pubblico o di libertà d’insegnamento subordinata alla famiglia significa distorcere il senso e i limiti del provvedimento. Il docente di sostegno non è un supplente a rotazione: è un professionista che supporta il progetto di inclusione della classe e dell’alunno, in un lavoro costruito nel tempo con la scuola e la famiglia. Non è la famiglia a scegliere il docente, ma può solo esprimere una richiesta, che viene valutata dal dirigente scolastico insieme al gruppo di lavoro docente, nel rispetto delle regole e della collegialità. Inoltre la federazione è da sempre favorevole alla stabilizzazione dei docenti di sostegno e al superamento dell’abuso dei posti in deroga. Ma è scorretto contrapporre la continuità educativa alla lotta al precariato. I due obiettivi possono e devono coesistere. La continuità per gli alunni con disabilità non è un ostacolo, ma una richiesta urgente che viene dalle famiglie, dalle scuole e da tutte le organizzazioni che si occupano di inclusione. «L’impugnazione del decreto appare come una difesa corporativa che rischia di allontanarsi dai reali diritti degli studenti con disabilità. Parlare di lesione del diritto all’accesso al lavoro pubblico significa, in questo caso, ignorare che il sistema scolastico esiste innanzitutto per rispondere ai bisogni educativi degli studenti, non per garantire meccanismi astratti di rotazione del personale. Non è un ammortizzatore sociale. Piuttosto che impugnare una norma che mette al centro l’alunno auspichiamo che tutte le forze in campo, sindacati compresi, si uniscano nella battaglia che davvero serve alla scuola italiana, la trasformazione dei posti in deroga in organico di diritto e la piena attuazione del progetto di inclusione personalizzato. Noi siamo pronti a sostenere ogni misura che metta al centro la persona con disabilità, la sua crescita, la sua autonomia e il suo diritto a un progetto educativo continuo e coerente». A dirlo il presidente FISH e consigliere CNEL, Vincenzo Falabella. |