Rinnovo patente |
Grazie all’azione di AICE e sensibilità inclusiva dei medici legali di una Commissione Medico Legale, si è riusciti a superare l’abituale rinnovo di soli 2 anni a persona con epilessia in remissione clinica… senza crisi grazie alla terapia farmacologica… da più di 5 anni. A "Stefano" gli è stata riconosciuta, dopo infiniti rinnovi biennali, una validità di 3 anni. Nonostante la Direttiva europea n. 113 del 2009, prevedesse al punto 12.1.: "La patente di guida di un conducente epilettico del gruppo 1 deve essere oggetto di valutazione finché l’interessato non abbia trascorso un periodo di cinque anni senza crisi epilettiche. " e verso posizione AICE di mero recepimento, i componenti il gruppo tecnico nominato all’uopo dal ministero competente, tra cui i medici Ettore Beghi ed Oriano Mecarelli, contribuirono a che tale testo divenisse al punto D.7.1. del DLgs. n 59 del 2012:"La patente di guida di un conducente con epilessia del gruppo 1 deve essere oggetto di attenta valutazione da parte della Commissione medica locale finche' l'interessato non abbia trascorso un periodo di cinque anni senza crisi epilettiche in assenza di terapia."
Insomma, mentre la direttiva permetteva rinnovo ordinario a chi, pur in terapia, per 5 anni non avesse avuto crisi, una medicina "difensiva ed interessata" imponeva una non prevista ed aggiuntiva discriminazione: essere in assenza di terapia. Ciò imponeva ai più l’onere di più frequenti e costosi rinnovi, compresi i necessari certificati medico specialistici. “Stefano”… in remissione clinica da 25 anni… si è rivolto ad AICE chiedendo che gli venisse rimosso l’incubo del rinnovo limitato ai 2 anni. AICE, riferendosi:
si è adoperata a che nel certificato di “Stefano” il medico specialista proponesse periodo di validità di rinnovo (in questo caso ordinario) e i componenti della CML accogliessero la proposta superando la consuetudine di rinnovo limitato ai 2 anni.
“VITTORIA” ha urlato “Stefano” quando gli è stato riconosciuta una validità di 3 anni, un primo passo per rimuovere un’ingiusta, imprevista discriminazione frutto di una medicina difensiva ed interessata.
AICE, nella nuova proposta di legge presentata in Parlamento ha proposto che si ritorni in merito al testo originario della direttiva CE.
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